Il turismo è il settore che più ha risentito della crisi da Coronavirus e con la chiusura delle attività e dei confini regionali, l’Italia si è vista crollare un comparto che da solo rappresenta il 13% del nostro Pil. L’estate però si avvicina e forse si respira ancora aria di vacanza. Infatti è stata lanciata la misura del Bonus vacanze per famiglie da 500€ da spendere nell’arco del 2020, per incentivare gli italiani a trascorre le ferie nel territorio nazionale. Vediamo meglio tutto quello che c’è da sapere sull’agevolazione e come puoi richiederla.
COS’È IL BONUS VACANZE 2020
Tra marzo e maggio, da quanto riportato da Confcommercio, si è registrata una perdita di oltre 31 milioni di turisti italiani e stranieri, per un valore totale di 7,4 miliardi di euro.
Per risollevare allora il turismo messo in ginocchio dall’emergenza, il Consiglio dei ministri, il 13 maggio, ha approvato nel decreto Rilancio il suddetto voucher vacanze. Come ha spiegato anche il ministro Dario Franceschini (Pd), l’agevolazione fa parte di un pacchetto da 2,4 miliardi, che sono stati stanziati dallo Stato e sono interamente destinati a questo settore. Si tratta, più precisamente, di un credito d’imposta rivolto alle famiglie, da spendere in alloggi e strutture ricettive italiane come alberghi, villaggi turistici, campeggi, agriturismi e bed&breakfast entro il 2020.
REQUISITI DI REDDITO PER RICHIEDERLO
Questo tax credit è rivolto a famiglie (di lavoratori dipendenti e professionisti) con un reddito ISEE non superiore ai 40 mila euro ed è utilizzabile soltanto da un componente per ogni nucleo famigliare. Inoltre il valore del bonus varia a seconda del numero dei membri del nucleo famigliare: 500€ spettano a famiglie composte da 3 o più soggetti, 300€ per i nuclei formati da due sole persone e 150€ per le famiglie di una sola persona.
COME E QUANDO SPENDERLO
Potrai spendere il bonus a patto che il tuo pacchetto vacanze sia di almeno 3 notti, che sia destinato a una singola struttura turistica e che la quota relativa al credito venga versata tutta insieme in un’unica soluzione.
Per spenderlo avrai tempo dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.

COME FUNZIONA
Come si legge nel decreto, il bonus sarà erogato al fruitore sotto forma di sconto sull’importo dovuto alla struttura ricettiva: l’80% verrà versato in contanti dal cliente alla struttura, mentre il restante 20% rapprsenterà una detrazione fiscale per la dichiarazione dei redditi dell’anno fiscale corrente. Per quanto riguarda invece i fornitori dei servizi, per loro, lo sconto sarà rimborsato sotto forma di credito d’imposta e potrà essere solamente utililizzato in compensazione. Le imprese turistico-ricettive, infatti potranno cedere il credito ai propri fornitori privati, agli intermediari finanziari o agli istituti di credito. Il pagamento del cliente dovrà essere documentato tramite fattura elettronica o documento commerciale e dovrà contenere il codice fiscale del fruitore del bonus.
NO ALLE PIATTAFORME DIGITALI
Proprio così, nel programma di rilancio sono state tagliate fuori le tanto care piattaforme digitali e i più famosi big tra i portali di prenotazione come Booking, Expedia e AirBnb, una fetta mancante ben consistente. Infatti, per le prenotazioni non si potrà ricorrere ad intermediari online diversi da agenzie di viaggio e tour operator.
La decisione ha scatenato subito un malcontento generale e i portavoce italiani dei principali portali telematici non hanno tardato a farsi sentire per chiedere di abolire questa discriminazione. Anche Alberto Yates, Regional Manager di Booking.com per l’ Italia, ribadisce che in questo modo “vengono discriminate le persone che prenotano e pagano immediatamente sui portali telematici. Nelle prenotazioni ci sono leggerissimi, piccoli, segni di ripresa. Nel momento in cui ci sono date certe sull’allentamento del lockdown una ripresa c’è. Anche se si guarda all’alta stagione”. Insomma il bonus ha scatenato non poche proteste da parte dei più acclamati portali turistici, vedremo se il governo deciderà di ascoltarle.
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