Cos’è il CRO? A cosa serve e dove lo puoi trovare? Sono domande che sorgono quando ci si riferisce a questo termine, strettamente connesso a una delle operazioni più utilizzate al livello bancario come il bonifico. Di seguito risponderemo a questi quesiti, sottolineando la sua evoluzione e la differenza con il TRN, al fine di comprendere tutti gli aspetti di questo termine.
Cos’è il CRO
Se utilizzi spesso il bonifico bancario per trasferire denaro, forse ti sarà capitato varie volte di ricevere la richiesta, da parte del creditore, di comunicare il codice CRO. Un acronimo che indica il Codice Riferimento Operazione, che avrai sentito spesso, ma a cui probabilmente non hai dato molta importanza. Ma cos’è esattamente?
Basta analizzare il termine per comprendere che il CRO identifica una specifica operazione, ovvero quello del bonifico, attraverso un codice numerico composto da 11 cifre. Ciò significa che ogni volta che esegui un bonifico dalla tua banca a un’altra o lo ricevi, questa transazione verrà registrata per mezzo del Codice di Riferimento Operazione.
A cosa serve il CRO
Ma perché è necessario conoscere il CRO? Quando effettui un bonifico SEPA all’interno del circuito monetario europeo, sono richiesti dei tempi tecnici per eseguire l’accredito del denaro che hai inviato o che devi ricevere. Ciò è dovuto al fatto che nel momento in cui dai ordine alla tua banca questa non lo esegue immediatamente ma in base a delle tempistiche ben precise nell’arco della giornata. Per questo, dal momento in cui viene processato un bonifico al suo accreditamento sul conto, passano dalle 24 ore alle 48.

In questa prospettiva il CRO acquisisce un ruolo fondamentale, infatti in quanto codice univoco e quindi generato solo ed esclusivamente con riferimento a un preciso bonifico, è un’attestazione inconfutabile che hai eseguito una transazione oppure, nel caso in cui devi ricevere un pagamento, che il tuo debitore ha rispettato le tempistiche richieste. Infatti il codice viene generato in modo da non poter essere modificato e verrà registrato all’interno dei server bancari, rimanendo come traccia indelebile dell’operazione effettuata.
Dove si trova e come verificarlo
A questo punto ti potrai domandare dove è collocato il CRO. Individuarlo è semplice sia se effettui un bonifico presso lo sportello bancario sia se utilizzi i sistemi di home banking. Nel primo caso una volta compilata la distinta e consegnata all’operatore, riceverai una ricevuta cartacea su cui troverai nella parte superiore il tuo IBAN o il numero di conto da cui hai prelevato i soldi, e subito sotto il nome e cognome del destinatario, le sue coordinate bancarie e la causale: in fondo alla pagina è presente il CRO. Il procedimento è diverso nel caso in cui esegui un bonifico online. Infatti una volta conclusa l’operazione, con la conferma attraverso il codice di verifica, non comparirà subito il CRO, ma per visualizzarlo ti basterà cliccare sulla ricevuta digitale del bonifico, presente in archivio, e troverai il codice nella parte bassa della distinta.
Nel caso in cui stai attendendo un pagamento, potrebbe essere utile anche verificarlo. Basterà controllare in primo luogo che il CRO sia composto da 11 cifre e successivamente verificare che sia autentico. Ciò è possibile contattando la tua banca, oppure direttamente online grazie a dei siti specializzati, in cui basta inserire il numero del Codice Riferimento Operazione e in pochi secondi avrai la verifica della sua autenticità.
Cos’è il TRN e le differenze con il CRO
È importante considerare che dal 2016, con l’introduzione del circuito SEPA, si è voluto uniformare il sistema bancario europeo al fine di offrire dei parametri uguali per tutti i cittadini europei, al fine di identificare i bonifici. Per questo sulle distinte di pagamento, non sarà più presente il CRO, ma è stato introdotto il TRN, acronimo che identifica il Transaction Reference Number, che può essere tradotto come numero di riferimento per la transazione.
È un codice alfanumerico di 30 caratteri, il quale contiene il CRO, che potrà essere evidenziato dal 6° al 16° numero, e che termina con due lettere alfabetiche. Il TRN ha la medesima funzione del CRO, identificando che un bonifico è stata eseguito e viene generato in modo univoco e senza possibilità di essere modificato.
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