Il crollo del prezzo del petrolio degli ultimi mesi rappresenta un accadimento che può definirsi storico, ma che potrebbe avere delle ripercussioni nel lungo periodo. Ecco tutto quello che devi conoscere di questo particolare fenomeno.
Il crollo del prezzo del petrolio, da cosa dipende
Una delle cause del crollo del prezzo dell’oro nero è da cercare dal mancato accordo tra Arabia Saudita e Russia in merito all’estrazione e produzione dei vari surrogati del greggio.
Durante l’inizio del 2020 i rappresentati dell’Organizzazione dei Paesi estrattori di petrolio hanno incontrato il ministro russo Alexander Novak: lo scopo di tale incontro fu quello di ridurre la produzione del petrolio.
Purtroppo la Russia decide di non rispettare tale accordo ma, al contrario, di offrire degli sconti ai Paesi acquirenti: ciò ha portato, di conseguenza, un crollo del prezzo del greggio dato che il disaccordo e la vendita forzata ha comportato tale situazione.
La mancanza di scorte di petrolio
A questa situazione, che ha comportato una lieve riduzione del prezzo del materiale prezioso, è seguita la problematica delle mancanze delle scorte dell’oro nero. Gli acquirenti, venendo a conoscenza di tale condizione che colpiva i Paesi produttori, ha contrattato con gli stessi affinché gli ultimi barili venissero venduti con un’ulteriore riduzione del loro prezzo, causando parte del crollo del costo di un barile di petrolio.
Trovandosi in una situazione molto complicata, la Russia ha ben pensato di accogliere tale richiesta, perciò il costo del petrolio si è ridotto nel corso del primo trimestre del 2020.
Il Covid-19 e il petrolio
Infine, un’altra causa che ha comportato la riduzione del costo del petrolio, è da imputare alla pandemia del Coronavirus. Come ben saprai, dopo la proclamazione dello stato di emergenza sanitario mondiale, la situazione è precipitata: imprese chiuse forzosamente, una tensione politica crescente dovuta ai disaccordi all’interno dell’UE e non solo nonché la possibilità di sfruttare i mezzi di trasporto all’interno del continente europeo ha reso molto più complicata la situazione.

Proprio l’impossibilità di far viaggiare il petrolio verso i Paesi degli acquirenti ha decretato il colpo di grazia nei confronti dell’oro nero, che di fatto ha perso circa il 70% del suo valore, stabilendosi a un prezzo che non veniva raggiunto da svariati decenni. Con una situazione globale molto complicata, il prezzo del petrolio pare destinato a raggiungere ulteriori picchi negativi in breve tempo.
Cosa accadrà nel prossimo futuro
Non è dato sapere quale sarà il futuro del petrolio, vista la situazione globale ancora in fase di stallo a causa della pandemia.
Di sicuro il petrolio inizierà a recuperare qualche punto per quanto concerne il suo valore ma occorre sottolineare come il bene prezioso potrebbe impiegare anni prima che il suo valore economico torni a stabilizzarsi.
Inoltre occorre considerare come il costo della vita potrebbe subire un lieve ma costante incremento: considerando che la produzione industriale, i mezzi di trasporto e diversi beni sfruttano il petrolio, gli Stati potrebbero incrementare il prezzo dei beni proprio per compensare l’incremento del prezzo dello stesso oro nero.
Pertanto il crollo del prezzo del petrolio non è un segnale così positivo come potrebbe sembrarti in un primo momento, ma un indizio del fatto che la pandemia, così come il comportamento il comportamento di alcuni politici, potrebbero essere la causa di una crisi globale che richiederà un impegno collettivo affinché questa possa essere agevolmente superata.
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